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La pasta all’amatriciana è uno dei primi piatti più amati della cucina romana. Pochi ingredienti, dal sapore deciso, hanno reso questo piatto celebre e amato in tutto il mondo.
Come per tutte le ricette più antiche, anche sulla ricostruzione delle origine dell’amatriciana le ipotesi sono diverse, alcuni ritengono che sia stata inventata nelle antiche osterie romane, altri la riconducono ad alcune aree della campagna laziale.
La verità, è che gli spaghetti alla Amatriciana nascono nella cittadina di Amatrice, in provincia di Rieti.
Tutto ha origine da una elementare preparazione legata alle abitudini delle persone che vivevano in quei territori. Il guanciale stagionato e il pecorino erano due elementi di facile conservazione, che non mancavano mai nelle dispense dei pastori di quel tempo, i quali erano soliti cucinarli insieme per preparare quella che è oggi la gricia, la versione senza pomodoro dell’amatriciana.
Risalgono ai primi anni del XIX secolo le prime apparizioni di questo piatto. Inizialmente solo nelle zone montane dell’alto Lazio, poi grazie ai flussi migratori, questa si insinuo anche nelle cucine romane.
Una testimonianza scritta che riguarda la salsa di pomodoro, come condimento della pasta, è datata 1790 nel manuale di cucina L’Apicio Moderno del cuoco romano Francesco Leonardi, che racconta di aver preparato la gricia con l’aggiunta di pomodoro in un banchetto nella corte pontificia per omaggiare Papa Pio VII.
Dopo quel banchetto, la pasta all’amatriciana divenne famosa, tant’è che tutte le osterie romane iniziarono a servirla e, gli stessi osti, furono denominati “matriciani”.
La prima ricetta dell’Amatriciana fu riportata da Ada Boni, nel celebre “Il talismano della felicità” del 1927. Questa rilevante differenze rispetto alla ricetta di oggi: Il guanciale veniva tritato, messo a soffriggere con strutto e cipolla e successivamente venivano aggiunti pomodori freschi spelati. Così conditi, gli spaghetti erano serviti con pecorino o parmigiano e abbondante pepe.
A partire dalla sua pubblicazione del 1927 la ricetta dell’amatriciana si è evoluta nel tempo, fino a divenire quella che oggi noi conosciamo.
Nel periodo del boom economico l’Amatriciana trova una propria canonizzazione che ammette poche, anzi pochissime, varianti e gli ingredienti si attestano definitivamente sul guanciale di Amatrice, il pomodoro, il pecorino romano e il pepe nero.
Anche se la cipolla rimane uno degli ingredienti più longevi della ricetta, presente già nella prima edizione della Boni, e proposta da quasi tutti gli autori successivi, oggi tende ad essere esclusa dalla preparazione.
La cipolla come ingrediente dell’amatriciana, non compare neanche nel “Disciplinare di produzione della salsa Amatriciana”, approvato nel 2015 dal comune di Amatrice. Qui fu introdotto il vino bianco per sfumare il guanciale, e la possibilità di utilizzare i pelati al posto del pomodoro fresco. Il pepe diventa facoltativo, mentre il pecorino, uno dei tre pilastri fondamentali per la riuscita del piatto, diventa un “abbinamento consigliato”.
La domanda che ci sorge spontanea è: Viste tutte le varianti che questa ricetta ha collezionato in oltre 90 anni di storia, esiste davvero una versione originale?
I più potrebbero attribuirla a Ada Boni, altri a quella della propria trattoria di fiducia, o più semplicemente quella da sempre preparata dalla nonna. In realtà non c’è una risposta giusta, anche se la nonna non sbaglia mai!
Preparare una buna amatriciana a casa non è semplice, c’è bisogno di precisi ingredienti quali: Il guanciale di Amatrice, pomodoro, pepe nero e pecorino romano. Per il formato di pasta sentitevi liberi di scegliere quello che preferite.
Questi ingredienti devono essere lavorati con grande manualità e attenzione, infatti solo così si riesce a preparare una pasta all’amatriciana degna del nome.
Senza le giuste competenze in cucina è molto difficile preparare una vera pasta all’amatriciana. Per sopperire a questo, le alternative sono due:
1) Partire per Roma e mangiarla in una vera osteria;
2) Trasformare la propria casa in un’osteria romana grazie alle Box Amatriciana di RistoBox: Abbiamo creato in collaborazione con due delle più storiche osterie romane, Da Oio e Enzo al 29, le Box Amatriciana.
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